STORIA E CURIOSITA’
Comerio è un paese situato a nord del lago di Varese, ai piedi del massiccio del campo dei fiori. La sua altitudine, compresa tra i 300 e i 1164 metri, lo pone in posizione privilegiata, con la visione stupenda dei laghi di Varese, Comabbio, Monate,Maggiore, delle colline moreniche delle Prealpi piemontesi e della catena delle Alpi, da cui si ergono a meridione il Monviso e ad occidente il Rosa. Nelle giornate più ventose e luminose le vette si stagliano maestose sullo sfondo del cielo.
Gli abitanti, che attualmente superano i 2.700, vivono suddivisi tra il compatto nucleo urbano e le frazioni: a sud Muro; a ovest l’Orocco e il Picco; a nord le Vigne, il Chignolo ed il Mattello.
Le origini di Comerio risalgono all’epoca post-palafitticola, quando gli abitanti del lago di Varese, giunti dalle sponde calde del Mediterraneo, abbandonarono a poco a poco le capanne lacustri. Nel IV secolo a.C. vi giunsero i Celti che ne fecero un centro importante grazie alla sua posizione strategica sull’arteria pedemontana che univa i laghi di Como e Ceresio al Lago Maggiore. Costoro diedero al paese il nome di Kunmaer. Tale denominazione subì in seguito una serie di mutamenti: Gunmeri, Gomeri, Gomera, Gomero e in periodo comunale Comero da cui l’attuale Comerio.
In età comunale il paese si trasformò da un semplice villaggio rurale in un Comune Rustico per lo sfruttamento dei boschi e dei pascoli.
Durante il regno di Maria Teresa, come attesta una mappa del Catasto Teresiano del 1780, i 600 abitanti risiedevano nelle poche case che si trovavano ai lati dell’attuale via Garibaldi e San Celso.
Con il trascorrere dei secoli, il Risorgimento, le Guerre Mondiali, la Liberazione e il Boom economico, Comerio appare sempre come un paese caratterizzato da una buona organizzazione civica, abitato da gente attiva e laboriosa.
Nel 1927, durante il periodo fascista, vennero aggregati a Comerio i comuni di Barasso e Luvinate che trent’anni dopo riacquistarono la loro autonomia amministrativa.
Nel 1929 anche le frazioni Picco, Orocco e Chignolo tolte all’ex Comune di Voltorre, entrarono a far parte della cerchia territoriale e amministrativa di Comerio.
LE FILANDE
Favorita dal clima e dall’abbondanza di acqua, la Lombardia grazie alla produzione della seta visse un periodo di grande benessere. Anche a Comerio nell’800 quasi tutte le famiglie si dedicavano all’allevamento del baco da seta, che poi consegnavano agli opifici presenti nel territorio.
La ditta dei fratelli Talacchini di Varese aveva avviato una filanda a Comerio gestita da L. Steiner e poi dai fratelli Gerli. Era dotata di motrice e 110 bacinelle a vapore con batteuse, filatoi, magazzini, uffici e un refettorio per gli operai. I fratelli Talacchini a Comerio gestivano anche un filatoio che produceva 5000 trame all’anno. La maggior parte della manodopera impiegata, circa 200 persone per lo più donne, proveniva dal paese, tuttavia, dato che alcune operaie venivano da altre località per il lavoro stagionale, era stato allestito anche un dormitorio. All’epoca erano attivi anche il Filandino gestito dal signor Attilio Ossola e situato in via Piave e, dal 1870, la filanda di Giovanni De Giorgi da lui stesso gestita in via Garibaldi. Questa possedeva 60 bacinelle a vapore semplice ed era perciò di proporzione più modeste rispetto alla filanda Talacchini. Tuttavia De Giorgi, dopo un soggiorno in Giappone, aveva organizzato i suoi laboratori secondo criteri più moderni e utilizzava un seme-bachi giapponese che produceva bozzoli più grossi e redditizi, per questo la sua filanda superò indenne la crisi del 1929 che travolse invece quella dei Talacchini e sopravvisse fino al 1945. In generale questa attività cesso dopo la Seconda Guerra Mondiale quando le fibre artificiali ebbero la meglio sulla seta.
IL CAFFE’ HAG
Nel 1948 la Società Crippa & Berger acquistò dall’Ospedale di Circolo di Varese il complesso della filanda ricevuto come lascito dell’ultimo erede della famiglia Tallacchini e diede inizio alla produzione industriale del caffè decaffeinato col fortunato brevetto Hag. Si lavoravano anche prodotti farmaceutici e medicinali, tra cui la Vegetallumina e la caffeina.
Il 28 maggio 1974 con atto notarile a rogito dott. Franco Piatti la signora Testoni Anna Maria ved. Crippa e i signori Berger Tommaso ed Enzo donavano al Comune di Comerio la sede dell’ex fabbrica del Caffè Hag, a seguito del trasferimento dell’attività produttiva a Pomezia.
L’ampio complesso edilizio venne adibito a sede del Centro Civico che ospita il Municipio, gli ambulatori medici, il consultorio familiare, l’asilo nido, la scuola elementare, l’ufficio postale, il centro anziani, la biblioteca civica e le sedi delle Associazioni cittadine.
DALLA IGNIS ALLA WHIRLPOOL
A Comerio ha sede il Centro Operativo Europeo della Whirlpool che da lavoro a migliaia di persone nei vari stabilimenti dislocati sul territorio nazionale e offre una vasta produzione di elettrodomestici che comprende frigoriferi, congelatori, lavatrici ecc…
La Whirlpool, un’azienda fondata nel 1911 che ha la propria sede nel Michigan, tra il 1989 e il 1991 assume il controllo della IRE, l’azienda Comeriese che negli anni ’70 era nata dal matrimonio tra l’olandese Philips e la gloriosa IGNIS il cui nome è legato a quello di Giovanni Borghi, uno dei più attivi rappresentanti della ripresa economica del secondo dopoguerra.
La storia della Ignis inizia nel 1943, quando Guido Borghi con i figli cominciò a produrre fornelli elettrici a piastra estraibile. Da qui alla fabbricazione di cucine elettriche il passo fu breve. In seguito in un crescendo di esperienze, accumulo di capacità e capitali, l’impresa si ingrandì, si impose in Italia e all’Estero e passò alla produzione di frigoriferi, che nell’Italia del miracolo economico offrirono risultati eccezionali, tanto che negli anni ’60 dai pochi locali utilizzati inizialmente si passò alla costruzione di grosse fabbriche che davano lavoro ad almeno 2000 operai. In ricordo dell’avventura imprenditoriale di Giovanni Borghi è stata intitolata a lui la nuova galleria espositiva presso la sede comunale, che propone attualmente una mostra riguardante i 100 anni di Whirlpool.